10 metodi per orientarsi in montagna

Come “trovare sempre la bussola”

Alessandro Mecci

--

Quante volte ci muoviamo in natura e capita di avere dubbi di orientamento, sulla direzione che abbiamo preso e di non sapere dove ci troviamo? Oppure di camminare nel bosco e perdere l’orientamento?

Ecco 10 diverse tecniche per orientarsi in montagna!

1. A vista, con la mappa. La carta è uno strumento fondamentale dove è rappresentato tutto il territorio. Se facciamo coincidere la rappresentazione con la realtà, ad esempio attraverso il riconoscimento di 2–3–4 elementi, ci muoveremo con più consapevolezza e sicurezza. Ciò presuppone un minimo di padronanza della lettura della carta escursionistica o topografica e delle curve di livello.

2. La bussola. La bussola è il mezzo di orientamento per eccellenza. L’ago della bussola punta il nord magnetico ed è quindi molto semplice determinare le direzioni principali Nord, Sud, Est e Ovest. Con la bussola si può misurare l’angolo rispetto al Nord (chiamato azimut) che definisce la direzione di un elemento relativa al punto di misurazione. Così si determina la rotta da seguire per raggiungere tale elemento o luogo.

Esercitazione con carta e bussola durante i corsi di escursionismo.

3. L’orologio. Un oggetto alternativo è l’orologio a lancette, che può diventare una bussola di emergenza. Infatti la lancetta delle ore e la linea del mezzogiorno dell’orologio formano un angolo nel quale è compresa la direzione Nord-Sud, precisamente sulla metà dell’angolo (bisettrice). Per trovare il nord geografico si deve puntare la lancetta delle ore verso il sole.

Orientamento con tecniche naturali.

La Natura dispone di molti segni utili all’orientamento, basta conoscerli e saperli cogliere. Probabilmente viene subito da pensare al muschio come indicatore del nord. In realtà questa affermazione è un falso mito, infatti la presenza di muschio dipende da molti fattori, esso si trova un po’ ovunque in natura dove ci sia abbastanza umidità. Solamente su versanti omogenei particolarmente esposti a Sud il muschio vale come indicatore del Nord.

L’elemento più importante è sicuramente il Sole!

4. Il Sole. Il Sole visto dall’emisfero settentrionale è posizionato ad Est durante l’alba, a Sud a mezzogiorno, a Ovest al tramonto e non è mai verso Nord. Quando il Sole si trova nelle fasi intermedie non è immediato individuare le direzioni, ma suddividendo il cielo in porzioni equivalenti alle ore del giorno si determina la posizione del Sole rispetto ai punti cardinali.

5. Le ombre. L’ombra di un oggetto (es. bastone) posizionato in verticale sul terreno ed esposto al Sole dopo un periodo di tempo ovviamente si sposta. Questo movimento dell’ombra avviene lungo una linea da Ovest ad Est! A questo punto lascio a voi capire dove si trova il Nord e il Sud.

Dimostrazione di orientamento naturale durante un’escursione.

6. Le piante. La vegetazione è un ottimo indicatore per l’orientamento. Cespugli, siepi e chiome di alberi sono più folti sul lato rivolto a Sud, dove ricevono più luce. Questo si evince anche dagli anelli di crescita interni di un albero: sono ridotti di spessore verso Nord dove non arriva luce solare diretta.

7. I venti. I venti principali hanno delle precise direzioni di provenienza: Tramontana da Nord, Ostro da Sud, Ponente da Ovest, Levante da Est, Scirocco da Sud/Est, Grecale da Nord/Est, Maestrale da Nord/Ovest e Libeccio da Sub/Ovest. Questa è la famosa rosa dei venti. I venti sono fondamentali ad esempio per l’orientamento nei deserti, dove le dune di sabbia si formano secondo i venti predominanti. Durante le traversate del deserto ci si orienta tramite la forma delle dune e il tipo di vento che le ha formate.

8. L’ago magnetizzato. Un semplice ago da cucito se subisce un processo di magnetizzazione si carica su un estremo positivamente e sull’altro negativamente. Queste cariche fanno sì che l’ago sia attratto dal flusso magnetico terrestre e che quindi si disponga lungo la linea Nord-Sud.

Bussola di emergenza improvvisata durante i corsi di sopravvivenza.

Orientamento notturno.

La notte è un ottimo momento per fare orientamento. Il cielo di notte in condizioni di buona visibilità, rivela il Nord e altre direzioni anche senza grandi calcoli astrofisici.

9. La Stella Polare e le Costellazioni. In questo periodo geologico la Stella Polare ci appare come una stella fissa situata al centro della volta celeste ed indica il Nord. Per trovare la Stella Polare la cosa più immediata è riconoscere delle costellazioni di riferimento: l’Orsa Minore in primis di cui fa parte; oppure l’Orsa Maggiore, Cassiopea ed in inverno Orione da cui si può calcolare.

10. La Luna. La Luna è assolutamente affidabile, ci si può orientare con le sue fasi: la gobba è rivolta verso Est quando è calante (Luna a forma di C) e verso l’Ovest quando è crescente (Luna a forma di D).

Orientamento notturno durante i corsi “Winter Survival”

L’orientamento è una disciplina complessa, che va studiata e praticata. Non bisogna mai sottovalutare gli ambienti e improvvisarsi. Svolgere qualsiasi attività in montagna e in boschi anche facilmente fruibili, necessita di preparazione e di molta attenzione.

Se ti interessa approfondire l’argomento leggi il prossimo articolo: <Come leggere una carta escursionistica.>

--

--